Come sono arrivata in Kenya purtroppo è legato ad un avvenimento molto triste della mia vita, ho perso mio marito, e volevo esaudire il suo grande desiderio che era quello di andare a visitare e vivere direttamente la realtà di quella povera gente in AFRICA…
L’occasione si è presentata da una mia amica infermiera e da un dottore che andavano in Kenya a prestare il loro aiuto in una missione che si chiama ITHANGA… e appunto all’aeroporto insieme alle suore c’era anche Vincenzo a prenderci e lì ci siamo conosciuti… era il 2001!
Mi sono innamorata subito di quei posti, di tutte le persone che vivevano lì e che avevano tanto bisogno di aiuto, del lavoro instancabile delle suore, piangevo e mi dannavo di fronte ad ogni situazione dove purtroppo erano i bambini a pagare le conseguenze di una povertà spaventosa.
Vincenzo aiutava ed era sempre disponibile con tutti e io sentivo tutti i bambini che ovunque andavamo chiamavano “Vincenzo, Vincenzo”… e pensavo quando chiameranno anche me così????
E’ stato bellissimo essere amata da loro, bellissimo stringere al petto tutti quei bimbi e sentire il profumo della loro pelle entrarti dentro come fosse una droga… ricordo le mie prime volte, le mie perplessità, le mie paure di sbagliare… ma era tutto cosi facile, neanche la lingua ci divideva!!!! Il k-swahili erano dolci note per le mie orecchie..!!
Grazie a suor Elena ho conosciuto Gabriel e Ayuma che avevano 14 anni.. Oggi Gabriel ha 27 anni , chiama fratello mio figlio Andrea e mamma me, si è laureato in chimica ed ora lavora e gestisce un ufficio Eni nel Meru.
Anche Ayuma oggi ha 27 anni ha studiato stilista, si è sposata ed ha un bimbo di 3 anni che si chiama Louis, vivono in una piccola casina in mattoni ed ha un negozietto dove cuce vestiti e vende tutto ciò che riesco a portarle dall’Italia e che i miei amici mi donano. Anche lei mi chiama mamma e Andrea fratello…
Come non potrei essere felice e come potrei abbandonare questo mondo che mi ha ridato la vita????